Venerdì 24 maggio, alle ore 20,45, nella Sala Conferenze dellìAssociazione ICEF, in Viale delle Belle Arti, 8, avrà luogo uno spettacolo teatrale, dal titolo:”IN NOME DELLA MADRE”, di Erri De Luca,
con Patrizia Punzo, regia Danilo Nigrelli, disegno luci Marco Maione, assistente alla regia Silvia Scotto drammaturgia Patrizia Punzo e Danilo Nigrelli.
“In nome della madre” è la storia di Maria, in ebraico Miriàm, la madre di Gesù. Non è la storia della sua vita ma “solamente” dei nove mesi che vanno dal concepimento alla nascita del figlio. E’ una vicenda che conosciamo bene, o almeno crediamo di conoscere. E’ uno dei momenti fondanti della religione cristiana.
L’angelo, i pastori, la stella cometa, il bue e l’asinello sono parte del nostro immaginario, credenti e non, ma la particolarità di “In nome della madre” è che il racconto è affidato a Maria stessa, con la sua età e le sue parole, con le sue ansie e le sue certezze. Erri De Luca è un profondo conoscitore dell’ebraico antico e delle Sacre Scritture, ma è anche un ateo dichiarato. Ciò che più colpisce in questa sua opera sono l’Amore e il Rispetto che ha verso questa ragazzina vissuta più di duemila anni fa, mostrandola per quello che è, una ragazzina appunto, che si trova a vivere improvvisamente una vicenda che avrebbe potuto schiacciare chiunque ma che con tenacia, semplicità e soprattutto con la Fede lei riesce a governare. E’ un testo pieno di spunti di riflessione: l’amore tra Maria e Giuseppe per esempio. Un amore tenero e allo stesso tempo molto terreno. E ancora: questa “strana” famiglia. Loro sì, la Sacra Famiglia, sono tra i primi discriminati di tutte le storie che conosciamo. Loro sono fuori dalla legge, lei è considerata un’adultera, lui uno stupido, e il bimbo il frutto del peccato. Con le loro scelte si sono posti fuori dalla comunità dove sono sempre vissuti. Sono loro i discriminati, sono loro gli extra – comunitari, loro i diversi.
L’opera di De Luca non nasce come testo teatrale ma sembra avere già in sé una forza drammaturgica.
Proprio perché è Maria a parlarci direttamente, a descrivere gli stati d’animo suoi e di chi la circonda, è lei a condurci da Bethleem a Nazareth, è lei che ci “presenta” Gesù appena nato.
La scenografia è essenziale: due sedie e due teli di stoffa. Non serve altro per raccontare questa storia. Serve un’attrice, però. Un’attrice istintiva e solida, ma soprattutto generosa. Un’attrice come Patrizia Punzo.
Un’ attrice non più ragazzina, madre lei stessa, donna del nostro tempo. Sembra così lontana da Maria, dalla sua vita, e il suo non poteva quindi essere un lavoro di immedesimazione. Sin dal principio il viaggio di Patrizia verso Maria è stato complicato, pieno di dubbi….siamo partiti proprio da quelli. I suoi dubbi sono diventati quelli di Maria, le nostre incertezze sono diventate la chiave per provare ad avvicinarci a questa storia e soprattutto per trovare il modo di raccontarla. Patrizia non ci mostra Maria, partecipa la sua tenacia, la sua semplicità, la sua Fede. E questo ormai avviene ogni volta che compie questo viaggio…in nome della madre. Un piccolo miracolo di cui le sono enormemente grato. – Danilo Nigrelli